lunedì 12 novembre 2012

Inno di Mameli a scuola - No dei Neoborbonici



Inno di Mameli e festa dell’unità italiana: 
i Neoborbonici ricorrono alla Corte Europea


(Caserta24ore news) Inno di Mameli e festa dell’unità italiana: Il “Parlamento delle Due Sicilie” (IV Commissione Cultura e Istruzione) e il Movimento Neoborbonico hanno inviato alla Commissione e alla Corte di Giustizia Europea una denuncia contro il progetto di legge appena approvato al Senato e relativo all’insegnamento obbligatorio dell’inno di Mameli nelle scuole elementari italiane. Nel dossier inviato a Luxembourg (Corte di Giustizia dell’Unione Europea) e a Bruxelles (Segreteria Generale Commissione Comunità Europee) si evidenziano alcuni aspetti della delicata questione qui riportati in sintesi.
La legge, di cui si è chiesta una revisione, sarebbe in contrasto con gli articoli 10 e 11 della stessa Carta (relativi alla libertà di coscienza, alla libertà di pensiero, alla libertà di opinione e a quella di “di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera”): l’indottrinamento politico e antidemocratico veicolato dalla legge in questione va contro la libertà di pensiero e ciò sarebbe tanto più grave in una fase della storia italiana come quella che stiamo vivendo, nella quale è forte e fecondo il dibattito sul “Risorgimento” e sui suoi limiti non più occultabili e soprattutto riferibili ai danni materiali e morali subiti dalle popolazioni dell’ex Regno delle Due Sicilie in termini di massacri, saccheggi e colonizzazioni, con sviluppi ancora attuali se solo si pensa ad una questione meridionale sempre più drammatica e sempre più dimenticata.
In questo senso l’imposizione della marcia di Mameli e Novaro va poi contro il successivo articolo 22: “L’Unione rispetta la diversità culturale, religiosa, linguistica”. Ciò risulta evidente da quanto è stato scritto: i popoli e gruppi di persone qui descritte non si riconoscono nei miti patriottici propri dell’Inno di Mameli e saranno costretti ad accettarli. L’Inno di Mameli, infine, sfrutta diversi falsi storici, usati per scopi di propaganda militaresca dal regime totalitario che dominò l’Italia per vent’anni. In nessun modo, dunque, esso può rappresentare istanze di libertà e di democrazia e a maggior ragione non deve assolutamente essere imposto ai nostri bambini (e non ai “Balilla” citati nell’inno).
I ricorrenti, pertanto, domandano alle Istituzioni in indirizzo di intervenire affinché il Governo italiano non dia corso all’applicazione di una legge già al centro di numerose polemiche.
Movimento Neoborbonico e “Parlamento delle Due Sicilie”, infine, in merito alla festa dell’unità nazionale istituita per il 17 marzo e che prevede “iniziative finalizzate ad informare e a suscitare riflessioni sugli eventi e sul significato del Risorgimento”, invieranno a tutte le scuole di ordine e grado dell’Italia meridionale progetti (gratuiti) di seminari e incontri con docenti e ricercatori specializzati, con la finalità di ricostruire la verità storica su eventi e significati del “Risorgimento” sistematicamente ignorati dalla storiografia ufficiale da oltre 150 anni.

FONTE:
Il Mezzogiorno
Pubblicato il 09 novembre 2012