domenica 27 febbraio 2011

IO NON FESTEGGIO, perchè non c'è nulla da festeggiare: 685.000 morti, 84 paesi arsi, l'emigrazione e 150 anni di dittature, guerre e vessazioni.


In merito al recente dibattito sull’opportunità o meno di festeggiare il 17 marzo i 150 anni dell’Italia unita, il Movimento Neoborbonico ha realizzato un apposito adesivo che sta già distribuendo in migliaia di copie con la sintesi della posizione che al Sud si dovrebbe assumere: “CentocinQuantaretorica. 150 anni di bugie: io non festeggio”.
L’unificazione italiana ha avuto nell’ex Regno delle Due Sicilie conseguenze tragiche e ancora attuali: la fine di un Regno antico e autonomo e di una capitale mondiale, massacri, saccheggi e l’inizio di questioni come l’emigrazione e la questione meridionale prima sconosciute e tuttora irrisolte.
Per rispetto nei confronti delle centinaia di migliaia di vittime chiamate “briganti” e cancellate dalla storia e dei milioni di emigranti partiti dalla nostra terra dal 1861 in poi, bisognerebbe restituire verità alla storia piuttosto che continuare a celebrare in maniera retorica e unilaterale fatti e protagonisti di un “risorgimento” tutto ancora da riscrivere.
La costruzione di una vera identità nazionale non può non passare per la verità storica.
-------------------------------------------------------------------------------
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
Unità d'Italia, i Neoborbonici boicottano la festa (con tanto di logo).
Il Movimento che rimpiange il Regno delle Due Sicilie contro l'anniversario del 17 marzo. «Fu sfruttamento».
NAPOLI - Non tutti festeggeranno i 150 dall'Unità d'Italia. Tra questi - era lecito aspettarselo - i Neoborbonici partenopei, che boicotteranno la festa nazionale del 17 marzo e si sono mobilitati nella protesta con tanto di logo. « L'Unità d'Italia è stata un'operazione di colonialismo - si legge in una nota del Movimento - prima militare con il massacro delle popolazioni insorte, poi economico con la distruzione dell'economia meridionale».
«Sentirsi italiani - proseguono i Neoborbonici - è cosa ben diversa dal sentire il senso di appartenenza verso questo Stato italiano che da sempre nel Mezzogiorno è stato assente, delegando l'amministrazione pubblica ad una borghesia immatura e condizionata dal malaffare. Continuare a difendere in maniera acritica questo Stato e questa Unità nei modi e nei metodi in cui si è venuta a creare, non rende giustizia a quanti sono morti per difendere il regno delle Due Sicilie dall'invasione piemontese, quando si commisero efferati crimini di guerra nei confronti dei meridionali, ancora secretati negli archivi di stato. Il Mezzogiorno ha pagato oltremisura questa unità d'Italia che è stata a vantaggio solo del Nord, mentre dopo il 1860 si ebbe al Sud un peggioramento tale da costringere milioni di meridionali ad emigrare, quando nel regno delle Due Sicilie non esisteva né disoccupazione, né emigrazione. In 150 anni le cose non sono cambiate e al blocco agrario dei primi anni del 1900 oggi si contrappone il blocco di una società corrotta e amorale. Che questa festa per i 150 anni di malaunità sia l'occasione non per festeggiare ma per riflettere su come è stata fatta questa unità e come ancora oggi il Mezzogiorno esiste in quanto colonia del Nord, sfruttata, umiliata e vilipesa».
Redazione online
25 febbraio 2011
------------------------------------------
(Adnkronos) -
I Borbonici, in occasione del 17 marzo, giornata varata per le celebrazioni legate ai 150 anni dall'Unita' d'Italia, saranno tutti al lavoro. Lo dice Gennaro De Crescenzo, portavoce dell'associazione attorno alla quale si raggruppano i Borbonici: "in quella giornata diremo una preghiera per i nostri caduti, poi saremo tutti al lavoro". Come spiega, "siamo disponibilissimi ad affrontare discorsi sull'identita' nazionale ma a patto che si faccia un percorso di ricostruzione storica. Finche' la storia sara' rinnegata noi non daremo mai la nostra adesione a celebrazioni del genere".


sabato 19 febbraio 2011











“ PERCHÉ NON FESTEGGIAMO ”
“ L’UNITÀ D’ITALIA ”





Sabato 26 Febbraio 2011, alle ORE 18.30,






Grand Hotel Oriente,






a Napoli in Via Diaz, 44



Miguel Ayuso, Universidad de Comillas, Madrid






Gennaro De Crescenzo, Presidente Movimento Neoborbonico






Marina Carrese, Editoriale Il Giglio

Presentano il saggio di







Guido Vignelli e Alessandro Romano

Perché non festeggiamo l’ Unità d’ Italia







(Editoriale Il Giglio, Napoli 2011)

Stefania Tedesco, Soprano Giovanni Paisiello, ‘’ Inno del Re’’

Saranno presente gli autori



Per Informazioni:








Editoriale Il Giglio Tel/fax 081666440






info@editorialeilgiglio.it http://www.editorialeilgiglio.it/

Movimento Neoborbonico Tel. 347 849 27 62 - 330 556988

































venerdì 18 febbraio 2011


DA GAETA IL RISCATTO DEL SUD

UN INEDITO SUCCESSO DI PRESENZE
IN OCCASIONE DEL XX CONVEGNO NAZIONALE
DELLA FEDELISSIMA CITTÀ DI GAETA

--------------------------------------------------------------------------------

Oltre 500 persone, presenti fino al termine dei lavori, in una sala gremita e compatta durante il convegno durato 5 ore, mentre migliaia quelle che hanno seguito gli incontri di venerdì, il corteo di sabato e soprattutto la cerimonia in chiesa e sugli spalti domenica mattina.
Cittadini di Gaeta, gente comune, Neoborbonici di vecchia data, delegati vicini e lontani, amici, simpatizzanti e tanti, tantissimi volti nuovi, in gran parte giovani, richiamati da un appuntamento storico importante, significativo: 150 anni esatti e negli stessi luoghi in cui finì il nostro Regno per far ripartire le speranza di riscatto della nostra gente.
Una festa, una magnifica ed inedita festa di Popolo fatta di gioia, di commozione, di abbracci e di cori liberatori, con la dose giusta di rabbia, di nostalgia, di amore per quelle bandiere che a centinaia sventolavano dai balconi in festa e per le vie della fedelissima Gaeta, tra i volti dei simpatizzanti, dei "parlamentari delle Due Sicilie", dei soldati del nostro Raggruppamento Storico-Militare, dei relatori, degli organizzatori e dei rappresentanti istituzionali presenti.
Non ci sono alternative: la strada per il futuro passa per giornate come quelle appena vissute: partono da Gaeta.
Una sfida aperta, ma leale e corretta ai "celebratori" ufficiali del 150enario: non si è mai vista, dalla parte risorgimentalista e non solo, una partecipazione come quella che abbiamo visto a Gaeta. Non si sono mai viste strade assiepate da gente consapevole di ciò che stava accadendo. Ed il cammino continua.
Un vivo ringraziamento per la partecipazione ai nostri Rappresentanti ed amici Siciliani, ai Calabresi, ai Pugliesi, ai Lucani, agli Abruzzesi ed ai Molisani ed, infine, ai Campani che sono arrivati in massa con ogni mezzo di trasporto, tutti rigorosamente avvolti nelle bandiere, tutti con quella serietà di chi è consapevole dell’importanza di quel momento.
Ma un grazie va agli abitanti della bellissima Gaeta che, come ormai accade da anni, ci hanno accolti ed abbracciati con quello stesso calore umano con il quale abbracciarono i difensori di quel glorioso Regno che esalò il suo ultimo anelito di vita da quelle sacre torri e che noi, tutti insieme, stiamo facendo rivivere.

lunedì 14 febbraio 2011

L’EREDITÀ
DI NICOLA ZITARA

--------------------------------------------------------------------------------

Un’eredità importante quella di Zitara, un messaggio preciso rivolto soprattutto ai “militanti” del Sud impegnati in prima linea nella quotidiana battaglia per il recupero e la diffusione della verità storica, affinché facciano tesoro delle sue eccezionali esperienze culturali e di vita per continuare l’inesorabile cammino verso il riscatto identitario della nostra Gente.
La generazione dei “pensatori” lentamente sta esaurendo la sua missione, lasciando il passo a quella dei “rivelatori” che, a loro volta, passeranno la mano alla generazione dei “realizzatori”.

-------------------------------------------------------------------------------------

Una storia finanziaria
Nicola ZitaraEditore - Jaca BookCollana
Di fronte e attraverso.
Storia
Data uscita - 09/02/2011Pagine - 496
Lingua -ItalianoEAN -9788816409590